L’elenco dei disturbi psicologici qui trattato è estremamente parziale, il suo obiettivo è sensibilizzare rispetto alla variabilità e alla complessità del malessere psicologico. Quando ci troviamo a vivere questi momenti difficili la psicoterapia può aiutarci aumentando la consapevolezza di cosa accade, fornendo una stampella quando si fatica a camminare o un buon paio di scarpe quando si è in grado di muoversi da soli, seppur con grande lentezza e fatica.
“Noi abbiamo nelle nostre menti una parte sana e una malata. Noi negoziamo tra queste due parti.” (H. Murakami)
Tra le difficoltà e i disturbi psicologici più diffusi negli adolescenti e
negli adulti ritroviamo:
Ipocondria
L'ipocondria è una condizione di disagio invalidante consistente nell' eccessivo timore di
ammalarsi o di avere contratto una grave malattia. Questo timore determina un'ansia intensa e si
associa a un’errata interpretazione di ogni segnale o sensazione corporea che
possa confermare la presenza di sintomi somatici.
L’ipocondria, nota anche come “disturbo d’ansia per la salute” o “malattia immaginaria”, può originare
dalla sensazione di non
riuscire a controllare la propria vita, neanche negli
aspetti riguardanti la salute.
Disturbi del sonno
Il sonno è una funzione di base fondamentale, che può
diventare però patologica, determinando stati di narcolessia, di insonnia -
talvolta associata alla ruminazione legata al timore di non riuscire a dormire -
o di ipersonnia, intesa come eccessiva sonnolenza.
Il disturbo del sonno può essere primario o conseguenza di altri disturbi, come il disturbo d’ansia o
dell’umore. Si associa frequentemente a irritabilità, rabbia, alterazione della
vigilanza, fatica a concentrarsi, demoralizzazione e agitazione.
Disturbi dell’alimentazione
Le situazioni di alterazione del comportamento
alimentare rappresentano molto più di un semplice problema con il cibo, sono
disturbi psicologi complessi in cui l’autostima è fortemente connessa alla
forma e al peso corporeo.
Le persone che soffrono di un disturbo alimentare
presentano spesso vissuti di vergogna, sintomi depressivi e ansiosi; possono
essere “affamati” di cure e di affetto, ma non riescono a vivere l’intimità
emotiva.
Nell’anoressia nervosa si ha una rigida restrizione alimentare, spesso
associata a condotte di evacuazione, mossa da un’intensa paura di ingrassare
anche quando si è marcatamente sottopeso, la percezione del proprio corpo
risulta infatti fortemente alterata.
Nella bulimia nervosa sono presenti forti preoccupazioni per la magrezza unitamente a
cicli di abbuffate seguite da condotte compensatorie di evacuazione.
L’assunzione di grandi quantità di cibo in breve tempo determina spesso
nella persona un umore depresso e una spiacevole sensazione di discontrollo.
Anche nel binge eating, il “disturbo da alimentazione incontrollata”, le
abbuffate sono caratterizzate da un marcato disagio e da severe autocritiche.
Disturbi di personalità
I disturbi di personalità, a differenza di tanti altri disturbi, non sono caratterizzati da specifici
sintomi, ma
dalla presenza marcata e rigida di alcune caratteristiche di personalità. Tutti
abbiamo uno stile di personalità, o una mescolanza di stili, ovvero modi di
rapportarci a noi stessi, agli altri e al mondo, che sono flessibili e si modulano
in base alle circostanze. Nei disturbi di personalità, invece, questi tratti sono
inflessibili e pervasivi: non variano in base alle situazioni, compromettendo
così il funzionamento dell’individuo. Secondo la classificazione più utilizzata i disturbi di
personalità si
suddividono in tre categorie: la prima comprende quelli caratterizzati da un
comportamento bizzarro (disturbo paranoide, disturbo schizoide, disturbo
schizotipico), la seconda quelli contraddistinti da un’elevata emotività
(disturbo borderline, disturbo antisociale, disturbo narcisistico, disturbo
istrionico) e la terza quelli segnati da una forte ansietà o inibizione (disturbo
evitante, disturbo dipendente, disturbo ossessivo compulsivo).
Disturbi da dipendenza
A fianco alle classiche dipendenze da sostanze, si collocano le
cosiddette “nuove dipendenze” da comportamenti, in netto aumento, tra cui
si possono annoverare il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo,
la dipendenza da internet, da lavoro, da sesso, da allenamento sportivo
(vigoressia), da abbronzatura (tanoressia), da cibo sano (ortoressia) e da
relazioni affettive. Tutte queste forme di dipendenza sono accomunate da un’abitudine
ripetitiva e persistente, una perdita di controllo sul comportamento, incapacità di tollerare emozioni
dolorose e impossibilità di
procrastinare il soddisfacimento del bisogno.
Problemi di autostima
L’autostima riguarda la fiducia nelle proprie capacità,
la consapevolezza del proprio valore e l’accettazione di sé: è una premessa
fondamentale per il benessere psico-sociale della persona. Quando viene a
mancare questo rispetto nei confronti di se stessi, prevalendo la convinzione
di non andare abbastanza bene, viene profondamente condizionato anche il
rapporto con l’altro e aumenta la vulnerabilità allo sviluppo di disturbi
psicologici di vario genere.
Problemi di lavoro
Più di un lavoratore su quattro nell’Unione Europea soffre
di stress legato all’attività lavorativa. Ritmi intensi, insoddisfazione, pressioni
eccessive e frequente esposizione a frustrazioni possono predisporre a
malesseri, ansia da prestazione, stress e burnout. La persona può sentirsi
infatti inadeguata e incapace di fronteggiare le richieste lavorative, condizionando anche la sfera
privata e relazionale. Rafforzare la
consapevolezza di cosa sta accadendo, ritrovando la propria capacità di scelta,
è il primo passo nella direzione di un cambiamento.
Situazioni di crisi
Le transizioni e i mutamenti importanti - come la nascita, il
lutto, la perdita – che ci troviamo ad affrontare nel corso della vita sono
momenti critici che richiedono un adattamento personale e una
riorganizzazione interna, a volte particolarmente difficile e dolorosa. Talvolta
si fatica a svolgere queste elaborazioni interne, non riuscendo a integrare il
cambiamento nella propria esperienza attuale; ci si blocca e si sperimenta uno
stato di sofferenza difficile da risolvere da soli. La crisi, se adeguatamente
affrontata, può essere però un’opportunità di cambiamento e di crescita.
Questo discorso riguarda anche i momenti di crisi coniugale e genitoriale, che
obbligano a rivedere cosa non va, ad apportare delle modifiche, accogliendo
le nuove necessità, e a ripensarsi poi in un modo nuovo, più adattivo.